10 consigli per una granfondo sotto la pioggia

Una Granfondo sotto la pioggia è l’incubo di ogni ciclista. Vi siete preparati per mesi, avete prefissato questo obiettivo stagionale, vi alzate la mattina e… Piove a dirotto.
Che fare? Si parte o non si parte?

Questa è una situazione in cui ci siamo trovati più o meno tutti almeno una volta.
La scelta sul da farsi è strettamente personale: se non siete convinti o non ve la sentite, è giusto rinunciare.

Ma se “la ritirata” non fa parte del vostro vocabolario, vediamo 10 consigli utili per affrontare al meglio la gara.

  • La pressione degli pneumatici

Quando piove è fondamentale abbassare la pressione degli pneumatici, per fare in modo di avere una maggiore impronta a terra della gomma, con conseguente maggiore grip.

Il consiglio è di rimanere vicini al limite più basso del range consigliato, che si trova scritto sul copertoncino.

  • Il lubrificante

La pioggia lava l’olio dalla catena, soprattutto se è molto fluido. In una gara di 4 o 5 ore, è facile quindi trovarsi con la catena che lavora sui pignoni “a secco”. Le conseguenze sono immaginabili.

Praticamente tutte le aziende producono lubrificanti apposta per le condizioni di bagnato e/o invernali più in generale, quindi è molto semplice acquistarlo.

  • Pista frenante in aluminio

È vero, le moderne ruote in carbonio, abbinate ai giusti pattini, hanno fatto dei passi da gigante. Però la pista frenante in alluminio è sicuramente di più facile utilizzo e più sicura.
La frenata è più uniforme e redditizia.

Chiaramente, se avete una bici con il freno a disco, questo consiglio è inutile.

Altro consiglio, sempre per quanto riguarda le ruote: scegliere un profilo basso, che vi permetterà una guida meno nervosa in una giornata sicuramente difficile.

  • L’abbigliamento

Piove, è vero. Ma non siamo in Alaska. Uno degli errori più comuni è quello di vestirsi troppo e, soprattutto, con un abbigliamento troppo pesante.

Il mercato offre capi d’abbigliamento traspiranti e waterproof, perfetti per pedalare sotto la pioggia senza patire il caldo né il freddo.
Occhio ai gambali o ai pantaloni lunghi… spesso è meglio un olio riscaldante: in questa maniera l’acqua scivolerà sulle vostre gambe e non vi troverete i pantaloni zuppi.

  • Gli accessori

Le estremità sono sempre le parti che soffrono di più in caso di pioggia e freddo. Pensare che rimangano totalmente asciutte è un’utopia, però l’utilizzo di guanti e copri scarpe tecnici aiuta, e non poco.

Le mani, anche se farà caldo, avranno bisogno del guanti per avere maggior grip sul manubrio.

Per quanto riguarda la testa: se avete uno di quei caschi predisposti, potrete montate le protezioni che permettono di farlo diventare completamente chiuso. In alternativa ci sono in commercio molti cappellini impermeabili, che consigliamo vivamente.

  • La discesa

Ecco un consiglio tecnico di guida. La discesa è sicuramente uno dei momenti più critici durante una Granfondo sotto la pioggia, ma vediamo come affrontarla.

  • Guidare in maniera morbida evitando frenate o manovre brusche
  • Piegate di meno in curva, ma senza irrigidirvi troppo
  • Evitate le strisce bianche che con la pioggia diventano molto scivolose
  • Iniziate a frenare prima perché la frenata sarà molto più lunga del normale
  • Stare in gruppo

Un conto è pedalare da soli o con un amico in giornate di pioggia. Un altro è pedalare in gruppo. Come si può immaginare, questo comporta rischi maggiori. Due consigli:

  • Aumentare la distanza che normalmente tenete con gli altri
  • Se possibile, cercate di pedalare nella parte esterna del gruppo, in maniera da avere una via di fuga laterale in caso di problemi
  • Mangiare!

La pioggia ti fa rimanere concentrato sulla guida. E rimanere troppo concentrato spesso ti fa dimenticare sia di mangiare che di bere.

Inoltre, se fa anche freddo, l’organismo avrà bisogno di più calorie per scaldarsi, e quindi sarà necessario mangiare più del solito.

  • Le prime gocce

Partire con l’acqua è un conto. Trovarsi sotto l’acqua dopo un po’, è un altro. Il cambio di condizione climatica è ciò che porta maggiori problemi.

In primo luogo perché le prime gocce sono quelle che rendono la strada più viscida: l’asfalto non sarà ancora “lavato” e la sporcizia (macchie d’olio e grasso) si mischieranno con l’acqua facendo diventare l’asfalto una pista da pattinaggio.
E poi perché sarà difficile mettere in atto tutte le accortezze di cui abbiamo parlato fin ora, modificando anche la tecnica di guida.

  • La mente

Concentrazione, grinta, ma anche testa sulle spalle. Mi raccomando, la prudenza viene prima di tutto.

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Stefano Francescutti

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