Bici gravel o endurance?
Bici gravel o endurance? È una domanda che ci viene posta spesso.
Sostanzialmente sono due tipologie di bici completamente diverse: una per le lunghe distanze, l’altra per i terreni sconnessi e sterrati. Ciò nonostante, con gli ultimi modelli sul mercato, le due tipologie si sono avvicinate parecchio, arrivando talvolta a sovrapporsi.
Le “moderne” bici endurance sono sempre più confortevoli, leggere, aerodinamiche e, grazie al passaggio ruota maggiorato, possono essere utilizzate anche su sterrati non troppo sconnessi.
Discorso diverso per il mondo delle bici gravel: tra un modello e l’altro ci sono parecchie differenze. Alcune hanno una concezione quasi da strada, altre sono praticamente mountain bike.
Proviamo dunque ad analizzare le principali diversità per capire quale bici fa al caso nostro.
Geometrie e impostazione in sella
Entrambe le bici permettono una posizione rilassata, con manubrio alto e busto non troppo allungato, per consentire di pedalare a lungo senza difficoltà. Ci sono però differenze geometriche e di concezione che permettono di arrivare a questa impostazione.
Lo stack è abbastanza simile tra le due tipologie di bici ma le gravel, solitamente, sono costruite con un tubo sterzo più corto.
Ciò che cambia veramente molto è lo sviluppo orizzontale della bicicletta.
Le bici gravel hanno reach e tubo orizzontale più lungo, con attacco manubrio corto e angolo sterzo molto aperto. Tutte caratteristiche ispirate al mondo mtb.
Tendenzialmente queste scelte permettono una guida più stabile in fuoristrada. Inoltre, sempre per una migliore stabilità, sono decisamente più lunghi sia interasse che foderi bassi del carro.
Componenti
È forse qua che si gioca davvero la partita, perché i vari allestimenti possono accentuare o diminuire le differenze tra le due tipologie.
- Gomme
Le endurance utilizzano copertoni da strada con una sezione che, in media, è compresa tra i 28 ed i 32 mm.
Nel gravel lo standard va dai 38 mm in su, ma talvolta possono ospitare pneumatici fino a 50 mm: praticamente siamo su misure da mtb.
Non c’è alcun dubbio, poi, sulla scelta della tecnologia: se su strada si può ancora discutere su tubeless o camera d’aria, nel gravel il tubeless è l’unica via perché consente di pedalare a pressioni più basse per evitare forature.
- Rapporti
Le bici endurance montano quasi sempre rapporti da strada con doppia corona e un pacco pignoni agile, ma non estremo. Sulle gravel troviamo spesso gruppi dedicati e l’utilizzo del monocorona: soluzione dove il salto tra i pignoni è maggiore, ma che permette un range più ampio e quindi dà la possibilità di avere un buon compromesso sia sulle salite sterrate che per fare velocità nei tratti di asfalto.
- Attacco e manubrio
La grossa differenza sta nella lunghezza dell’attacco manubrio. Le bici gravel montano attacchi molto corti per limitare l’effetto “rallentato” delle gomme più larghe, in maniera da rendere lo sterzo più agile.
Per quanto riguarda invece il manubrio: se le bici da endurance montano manubri da strada, quelle da gravel utilizzano pieghe più larghe e con un flare accentuato, vale a dire con la parte bassa della curva che si allarga verso l’esterno. In questa maniera la guida è più stabile ed inoltre è più comodo montare una borsa manubrio da bikepacking.
Anche in questo caso non è raro trovare la scelte “invertite”, così che le differenze tra le due bici diminuiscono notevolmente.
E il peso?
Le bici endurance pesano di meno. Di poco, ma pesano di meno. Quanto meno? Mediamente 1 kg. Non tanto a causa dei telai, quanto grazie ai componenti, su tutti ruote e gomme.
In conclusione
Le bici da endurance sono progettate per essere sfruttate soprattutto su asfalto, ma sono concessi tratti sterrati purché ben battuti. È la scelta perfetta per chi vuole coprire lunghe distanze ma senza essere ossessionato dalla prestazione.
Se invece l’obiettivo è di percorrere molti chilometri sullo sterrato, allora la scelta del gravel è indispensabile.
Come la vita insegna, non esistono però solo il bianco e il nero: ci sono una miriade di sfumature grigie. Cambiando un componente o due, ci si può creare la bici a propria immagine e somiglianza, adatta al vostro vero utilizzo. L’esperienza e i vari tentativi vi aiuteranno in tutto ciò.
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Stefano Francescutti