Come scegliere il misuratore di potenza ideale

Scegliere il misuratore di potenza ideale non è così semplice, nonostante sia diventato strumento di uso sempre più comune sulle nostre bici. Grazie soprattutto alla diminuzione dei costi, non è più esclusivamente rivolto all’allenamento dei professionisti, ma anche noi semplici appassionati possiamo usufruire di quello che viene chiamato anche power meter. Per questo, il mercato è molto vario e offre diverse varietà di prodotto.

Tra tutte queste proposte, quale scegliere?

Come funziona

Innanzitutto, facciamo un passo indietro, e cerchiamo di capire come funziona un misuratore di potenza.

In parole povere la potenza è il risultato della forza applicata sui pedali moltiplicata per la cadenza di pedalata. La maggior parte dei misuratori usano dei sensori (chiamati estensimetri) i quali misurano la coppia applicata in Newton/metri. Il dato ricavato viene incrociato in tempo reale con la velocità angolare e fornisce il valore di potenza espressa in Watt.

Cosa rende un misuratore di potenza migliore di un altro? La precisione della misurazione. Ovviamente non possiamo utilizzare altri mezzi se non la fiducia verso i dati dichiarati dai produttori che, dai test e dalla analisi effettuate, dichiarano tolleranze tra 1 e 2% (quindi decisamente accettabili).

La differenza sostanziale tra un misuratore e l’altro riguarda il componente della bici sul quale viene rilevata la potenza. Sostanzialmente esistono 4 tipologie principali:

  • sulla guarnitura
  • sull’asta della guarnitura
  • sul pedale
  • sul mozzo posteriore

Misuratore di potenza sulla guarnitura

Quasi 30 anni fa, il primo misuratore di potenza a fare la sua apparizione nel mondo del ciclismo e rilevava la potenza sullo spider della guarnitura.

Seppur migliorato nel tempo, questo sistema ha mantenuto sostanzialmente la stessa modalità di misurazione. In base al marchio scelto, può essere sufficiente acquistare solo lo spider da adattare alla propria guarnitura, se compatibile. È generalmente una misurazione molto precisa e fornisce, tra i vari dati, anche il bilanciamento tra gamba destra e sinistra.

Lo svantaggio di questo modello è il montaggio: a meno che non siate esperti, sarà necessario rivolgervi al vostro meccanico di fiducia. Inoltre, considerando i numerosi standard di telaio presenti sul mercato, una guarnitura acquistata per un modello di bici potrebbe non andare bene su un nuovo telaio.

Sempre per quanto riguarda la rilevazione della potenza sulla guarnitura, un altro sistema diffuso è quello della misurazione su entrambe le pedivelle. Pesa poco, fornisce molti dati e fornisce il bilanciamento tra le due gambe.

Ci sono poi i misuratori di potenza da guarnitura lavorano sull’asse della guarnitura stessa, e presentano vantaggi e svantaggi analoghi alla misurazione sullo spider. In tutti i casi che abbiamo analizzato, l’impatto estetico è praticamente nullo.

Misuratore di potenza su una sola pedivella della guarnitura

Il rilevatore, in questo caso, è solitamente posizionato sulla pedivella sinistra e pesa davvero pochissimo.

I vantaggi di questo sistema sono:

  • Costo decisamente contenuto.
  • Semplicità di montaggio.
  • Possibilità di aggiungere il misuratore di potenza alla vostra guarnitura, cambiando solo la pedivella sinistra.

Lo svantaggio è che verrà fatta una rilevazione su una sola gamba, per poi essere duplicata ottenendo il risultato totale. Capite bene che, in caso di differenza di forza tra i due arti, il dato non sarà attendibile. Per ovviare a questo problema sul mercato troviamo alcuni sistemi con rilevazione su entrambe le aste, facendo però lievitare il costo, e sono stati citati nel paragrafo precedente.

Attenzione: leggere bene le tabelle di compatibilità, poiché ci potrebbero essere problemi con un numero limitato di carri posteriori e con telai dove il freno posteriore è posizionato sotto il movimento centrale. L’aumento dello spessore della pedivella, dovuto al sistema di rilevazione, potrebbe interferire con il passaggio della pedivella stessa in corrispondenza del freno.

Misuratore di potenza sui pedali

Il sistema più diffuso attualmente: il misuratore sui pedali.

I vantaggi principali sono:

  • Semplicità di montaggio (trovate un ciclista che non sia in grado di montarsi i pedali da solo).
  • Possibilità di spostarli da una bici all’altra.

Oltre ai valori di potenza e bilanciamento è possibile anche ottenere altri interessanti dati sulle dinamiche di pedalata. Per esempio potrete osservare il tempo trascorso in piedi oppure in sella, l’angolo di spinta in cui si esprime maggiore potenza, se la spinta avviene nella zona centrale del pedale o nelle aree laterali. Tutte informazioni molto molto utili.

Da non dimenticare il prezzo, decisamente in linea con la maggior parte dei misuratori di potenza.

Misuratore di potenza sul mozzo

Il sistema di rilevazione della potenza al mozzo è oggi in parte messo in difficoltà dallo sviluppo di nuovi sistemi, ma rimane comunque una soluzione valida.
La rilevazione viene effettuata attraverso dei sensori inseriti all’interno del mozzo, che misurano la coppia di torsione generata.

Ovviamente il problema più grosso è quello relativo al peso della ruota.

Non è forse bellissimo da vedere, perché il mozzo è abbastanza voluminoso, ma è molto comodo nel caso abbiate più bici su cui utilizzarlo, a patto di avere lo stesso gruppo cambio e lo stesso numero di velocità. Se invece si dovesse passare da Shimano/Sram a Campagnolo, sarà sufficiente sostituire il corpetto ruota libera.

Altri misuratori di potenza

Ci sono poi alcuni misuratori che calcolano la potenza in maniera indiretta, incrociando una vasta serie di variabili che misurano le forze opposte alla pedalata, come vento, pendenza, peso del ciclista e della bici.

In questo caso vengono utilizzati 3 sensori (accelerometro, misuratore di pressione dell’aria e altimetro) e complessi algoritmi che garantiscono una precisione simile ai misuratori di potenza tradizionali.

Semplicissimi da montare, smontare e da scambiare da una bici all’altra, hanno nelle operazioni di settaggio iniziale il loro svantaggio. Bisogna infatti inserire un gran numero di dati e impostare diversi profili nel caso lo utilizziate su bici differenti. Ad esempio bisognerà inserire il peso, e capite bene che la sola sostituzione delle ruote o l’aumento/diminuzione del peso corporeo possono andare a falsificare i dati: in questi casi bisognerà costantemente cambiare il dato nel settaggio.

Altre valutazioni

È importante sapere quale sia il protocollo di trasmissione dati: i sistemi Ant+ e Bluethoot sono attualmente i più diffusi e compatibili con quasi tutti i ciclocomputer sul mercato.

In conclusione

Ciò che vi consigliamo di valutare, in conclusione, è:

  • rapporto qualità/prezzo
  • quantità di informazioni fornite
  • facilità di montaggio
  • compatibilità e possibilità di trasferirlo con facilità (se avete più di una bici)

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Stefano Francescutti

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