IL PASSO GAVIA DA PONTE DI LEGNO IN BICI DA CORSA
La salita che porta al Passo Gavia è senza ombra di dubbio una delle salite più storiche del mondo.
Il passo Gavia si può raggiungere sia partendo da Bormio, da dove si attacca anche l’ascesa allo Stelvio, che da Ponte di Legno. Entrambi i versanti si trovano in Lombardia, e il passo è chiuso d’inverno.
Oggi vi raccontiamo nello specifico la salita più “nobile”, quella che parte da Ponte di Legno.
QUALCHE NUMERO
La salita misura 17,4 km con una pendenza media del 7,8%, e un picco massimo del 16%.
La partenza è a 1258m slm, mentre la quota di scollinamento è 2618m.
I tornanti, in totale, 15.
PARTENZA
Ci si arriva percorrendo la ss.42 per il Tonale che lambisce il paese di Ponte Di Legno, ma il mio consiglio è quello di entrarci, perché il borgo merita sicuramente una visita e una pausa caffè.
La salita inizia con pendenze non esasperanti, sullo stradone largo e ben asfaltato, fino a Sant’apollonia. Qui si comincia a fare sul serio: la carreggiata si stringe, il manto stradale si fa più grezzo, i rapporti diventano agili e la veduta sulla Valle delle Messi si amplia man mano che ci si arrampica.
IL CENTRO
È la parte centrale quella più dura, sempre con pendenze importanti (anche 15-16%) lungo una serie di tornanti panoramici. Nel cuore di questo tratto, circa 3 Km sono particolarmente ostici e stretti, ma non c’è da lamentarsi: fino a qualche anno fa non era nemmeno asfaltato (faticoso in salita e distruttivo per bici, braccia e polsi in discesa, con le sue canaline di legno trasversali per lo scolo dell’acqua).
Una volta lasciata alle spalle la parte dei tornanti, si costeggia la vallata seguendo dritti il crinale e per fortuna le pendenze calano un po’.
L’ARRIVO
Pian piano, fra una sofferenza e l’altra, ci avviciniamo al punto secondo noi più difficile: una galleria di circa 200m non illuminata la cui uscita non sembra arrivare mai. La cosa peggiore è la perdita di ogni tipo di sensazione: non si capisce quanto sia pendente la strada, a che velocità ci si sta muovendo, se si sta facendo fatica oppure no. Se siete fortunati, poi, non incontrerete nessun veicolo a motore a farvi compagnia, ma se per caso dovreste incappare in una moto o in una macchina, il rumore sarà assordante. È il classico momento in cui bisogna solo “menare”, per ritornare sotto la luce del sole.
Usciti dalla galleria si arriva quindi all’ultima parete da affrontare tramite tornanti anche al 15%. Sia lo sforzo che l’altitudine si fanno sentire, eccome.
Poche pedalate e, raggiunto e superato l’agognato cartello, si apre la Val di Gavia: a sinistra il rifugio Bonetta, a destra la veduta del lago Bianco.
Se fa caldo, potete godervi il clima perfetto. Se la temperatura è più rigida, ricordatevi di coprirvi bene. In entrambi i casi, la tappa al rifugio è d’obbligo.
“Birra?”
“Si, grazie.”
QUALCHE CONSIGLIO
- Il dislivello è importante e il passo è molto in alto, quindi portatevi abbigliamento adeguato.
- Ricordatevi le luci, sono importantissime per affrontare la galleria.
- Ci sono poche fontanelle per l’acqua, siate preparati.
COME RAGGIUNGERE PONTE DI LEGNO
Il consiglio è quello di raggiungere Ponte di Legno in auto.
Se preferite utilizzare i mezzi, preparatevi alla combinazione treno + autobus.
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Stefano Francescutti