L’EROICA GAIOLE
L’Eroica Gaiole è sicuramente una delle manifestazioni ciclistiche più importanti d’Italia, insieme alla 9 Colli e alla Maratona delle Dolomiti, ma a differenza di queste due non è una gara.
Sì, c’è un pettorale, ci si alza presto la mattina, si usa la bici e si pedala per svariate ore.
Ma, ripeto, non è una gara: L’Eroica è qualcosa di più.
DEFINIRE L’EROICA
L’Eroica si può definire come “manifestazione cicloturistica non competitiva”, oppure per essere più precisi “manifestazione cicloturistica non competitiva con abbigliamento e biciclette d’epoca” , o meglio ancora “manifestazione cicloturistica non competitiva con abbigliamento e biciclette d’epoca che si svolge prevalentemente su strade bianche”.
Ma in realtà L’Eroica è una festa.
L’EROICA – UN PO’ DI STORIA
L’Eroica nasce nel 1997 da un’idea di Giancarlo Brocci.
Appassionato di ciclismo, soprattutto di quello epico fatto di polvere, fatica e pochi fronzoli, Giancarlo ed altri 90 “cacciatori di sentimenti ed emozioni” 20 anni fa inaugurano la prima edizione di questa festa.
La partenza è a Gaiole in Chianti, paese in cui risiede tuttora Giancarlo.
L’EROICA – LA FORMULA
L’Eroica è una cicloturistica (nonostante sia faticosa quanto una granfondo…o forse anche di più) che si corre la prima domenica di ottobre.
La partenza è quella “alla francese”, ovvero libera ma entro una fascia oraria. Non esiste ovviamente alcun chip, ma semplicemente un roadbook da far vidimare nei vari check point.
L’EROICA – LA BICI E L’ABBIGLIAMENTO
Per partecipare a L’Eroica, e quindi per rivivere a pieno fatiche e gioie di quel ciclismo che fu, bisogna utilizzare chiaramente abbigliamento e bici d’epoca. Per quanto riguarda l’abbigliamento è abbastanza semplice: tutto ciò che non è lycra è ammesso (a essere sinceri se piove e vuoi indossare il tuo antipioggia ultimo modello, nessuno avrà da ridire…)
Per le bici il discorso si fa più serio.
Sono ammessi mezzi al massimo degli anni ’80 (non è raro vedere partecipanti con biciclette degli anni ’20) che nello specifico dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- telaio in acciaio;
- leve del cambio sul tubo obliquo del telaio;
- fili dei freni che escono dalle leve e transitano esternamente al manubrio;
- pedali con gabbietta;
- ruote con minimo 32 raggi e cerchi a profilo basso.
L’unico accessorio moderno consentito è il casco omologato, ma come ho detto è consentito e non obbligatorio.
L’EROICA – I PERCORSI
5 sono i percorsi per L’Eroica Gaiole.
46, 75, 115, 135 e 209 sono i chilometraggi tra cui scegliere. Quasi completamente su strade bianche, anche se ovviamente si devono percorrere alcuni tratti di asfalto tra una zona ed un’altra.
A voi la scelta: quanto eroici vi sentite?
L’EROICA – I PUNTI RISTORO
Un capitolo a parte meritano i punti ristoro de L’Eroica. Dimenticatevi barrette energetiche, maltodestrine, sali minerali o bevande proteiche. Qua il menù propone: salame, mortadella, ribollita, crostini.
E da bere? Chianti, ovviamente!
L’EROICA – IL VILLAGGIO
Il villaggio de L’Eroica già di per se “vale il prezzo del biglietto” come si usa dire. Decine e decine di bancarelle con abbigliamento e componentistiche vintage, e centinaia di collezionisti intenti a scambiare il pezzo più pregiato in una compravendita d’altri tempi. Io, che non sono un collezionista né adoro tutto ciò che è lontano dal contemporaneo, devo ammettere che comunque mi sono divertito moltissimo anche solo ad assistere a questi momenti che culminavano solitamente con una stretta di mano, una pacca sulla schiena e un brindisi con un buon bicchiere di vino rosso!
L’EROICA NEL MONDO
L’Eroica è diventato un marchio vero e proprio, e si è espansa in tutto il mondo. Qui il sito che rimanda alle varie Eroiche, dal Sud Africa alla California, dalla Spagna alla Gran Bretagna, e così via.
Dal 2016 è oltretutto nata Nova Eroica: si corre sempre su strade prevalentemente bianche, ma con la possibilità di utilizzare bici e abbigliamento moderni.
L’EROICA – ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA
Se ami il ciclismo, ti consiglio davvero di partecipare almeno una volta a L’Eroica.
Dimenticati gli allenamenti, il carico di carboidrati e le proteine post training. Dimenticati i watt e il carbonio, il goretex e il cardiofrequenzimetro. Dimenticati la competizione, dimenticati la “scia giusta” e dimenticati di “salvare la gamba”. Dimenticati anche di depilarti, se vuoi. Dimenticati di quello che sei abituato a ricordare quando sei in griglia per la tua Granfondo. Dimenticati di tutto, e apriti alla fatica, alla polvere, alle risate, alla coda per un piatto di ribollita e ai fantastici volontari che ai punti di ristoro vedendoti paonazzo ti chiederanno:
“Sangiovese?”
“Sì, grazie.”
CONSIGLI
- l’iscrizione è abbastanza tortuosa, complice la grande richiesta di partecipanti da tutto il mondo, quindi muoversi con molto anticipo.
- Gaiole in Chianti non ha molte strutture ricettive, quindi se optate per la sistemazione in hotel sappiate che dovete prenotare quasi un anno per l’altro.
- Portate con voi molto bicarbonato di sodio perché la ribollita non è così semplice da digerire, soprattutto prima di una salita al 9%.
- Se proprio non riuscite a partecipare nella data della manifestazione, sappiate che esiste il percorso permanente percorribile durante tutto l’anno.
Stefano Francescutti