Quando tornare a correre dopo il parto? Corsa con il passeggino.
Molte atlete dopo il parto non vedono l’ora di tornare a correre. La corsa, oltre ad essere una disciplina sportiva ottima per tenere sotto controllo il peso corporeo, è anche un modo per svagarsi, per scaricare la tensione e prendersi del tempo per sé. Per questo motivo la mamma otterrà dalla corsa e dal tempo che dedica a questo sport, un benessere mentale.
La questione però è: quando si può tornare a correre dopo il parto?
La risposta certa è che non si può farlo nell’immediato e che è necessario un minimo di attesa per due motivi:
- i muscoli di tutto il corpo e quelli coinvolti nell’atto della corsa, nonostante ci si prenda cura di sé anche durante la gravidanza, hanno sicuramente perso un pò di tono. Iniziare a correre senza prima tonificarli vorrebbe dire rischiare di incorrere in infortuni. La debole struttura muscolare infatti non sopporterebbe il carico, le gambe si affaticherebbero velocemente e quindi la performance non sarebbe quella attesa. Inoltre una parete addominale debole comporta una postura sbagliata;
- il pavimento pelvico perde di tono e la corsa può aggravare la situazione. Si estende dal pube al coccige e lateralmente tra le due tuberosità ischiatiche. Per sostenere e lavorare contro la forza di gravità, svolge un grandissimo lavoro ed essendo parte costituente del canale del parto, quando sta per nascere il bambino, è sottoposto a uno stiramento importante che può provocare lacerazioni. Tutto ciò lo indebolisce. La conseguenza più comune è una piccolissima perdita di pipì, in presenza di sbalzi di pressione della cavità addominale che viene chiamata incontinenza urinaria da sforzo (corsa, salti, …), ma può anche essere una sensazione di pesantezza o pressione.
Correre su un pavimento pelvico lasso, è sconsigliato in quanto, ad ogni salto, i tessuti verranno sollecitati ma non potranno rispondere adeguatamente per la poca tonicità e proprio in questo momento si verificherà l’incontinenza. Ma le conseguenze sono diverse e può trattarsi anche di dolori a livello lombare in quanto la debolezza del pavimento pelvico si ripercuote sulla tonicità anche dell’addome. Quest’ultimo se rilassato non è in grado di contenere al meglio i visceri e la zona lombare si inarcherà provocando una cattiva postura e di conseguenza dolore.
Quindi quando si può tornare a correre?
Quando il pavimento pelvico sta bene. Non esiste un tempo definito per attendere a correre dopo il parto, è soggettivo, ma normalmente si parla di almeno 4-6 mesi.
Come tonificare il pavimento pelvico?
Al manifestarsi di segnali di pavimento pelvico lasso oppure solo per una valutazione, consultare un fisioterapista meglio se specializzato in questo ambito o un’ostetrica. La riabilitazione prevede esercizi di Kegel, con una fase di contrazione e una di rilascio durante l’espirazione. Quindi sdraiate a pancia in su, piegare le gambe, inspirare ed espirando contrarre il pavimento pelvico come se doveste trattenere la pipì.
Nel frattempo come mantenere l’allenamento?
La mamma può scegliere comunque di mantenere l’allenamento con altri sport endurance. Uno su tutti la bici che al contrario della corsa non ha controindicazioni di questo tipo, è meno traumatico e non impatta negativamente sul pavimento pelvico.
Come riprendere a correre dopo il parto?
Con un figlio il tempo libero a disposizione sicuramente diminuisce, ma è giusto cercare di organizzarsi al meglio per seguire le proprie passioni. Per riprendere a correre è necessario iniziare in modo graduale alternando corsa e camminata e aumentare chilometraggio e velocità piano piano. I vari impegni e la stanchezza possono ridurre la motivazione, quindi consiglio di scegliere delle compagne di allenamento con cui prendere un impegno e un obiettivo da raggiungere.
Correre con il passeggino
Superata l’attesa dopo il parto, la mamma può riprendere a correre e può farlo anche in compagnia del proprio bambino.
È necessario disporre di un passeggino specifico da running. Il classico passeggino con le quattro piccole ruote è assolutamente inadatto, bisogna scegliere uno “stroller” con le ruote delle dimensioni di una bicicletta da bambino, posizionate in coppia nella parte posteriore del passeggino, e con la ruota singola davanti. Il manubrio è costituito da un unico asse, e molti modelli hanno delle molle posteriori che fungono da ammortizzatori. Bisogna attendere i primi 6 mesi quando il bimbo inizia a tenere la testa dritta. Ci sono alcuni bambini che già a 4 mesi sono in grado di farlo e altri invece ci mettono un po’ di più quindi l’ideale sarebbe rivolgersi sempre a un pediatra che può valutarlo con certezza.
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Karen Pozzi