La salita al Cippo di Carpegna

Dalla Romagna alle Marche, ma sempre ospiti vicino al mare grazie al consorzio Terrabici siamo andati alla scoperta di quella che resta nella storia per essere la salita preferita da Marco Pantani per i suoi allenamenti, tanto da essere ormai anche “turisticamente” dedicata proprio al Pirata.

La salita e Marco Pantani

Marco Pantani, nato a quota zero, Cesenatico, scoperto grande corridore sulle Grandi salite del ciclismo che conta, era solito affermare “Il Carpegna mi basta”. Perché è proprio qui che Marco Pantani preparava le sue vittorie: 6 km dal centro abitato di Carpegna (quota 750 m slm) con pendenza media del 10%; gli ultimi due sono  ripidi, intorno al 12%, quelli che i ciclisti appassionati chiamano il Cippo. Oggi proprio salendo sulle ripide rampe troviamo impresso sull’alfalto questo pensiero ricorrente, ma anche nelle frasi colte qua e là di tutti gli scalatori che appena scollinano pronunciano la stessa frase: “il Carpegna mi basta”.

Salita al Cippo di Carpegna
uno dei 22 tornanti

Il Cippo di Carpegna come arrivarci

Beh che dire, il lato da percorrere è quello che era solito fare Pantani per cui si prende dal paese, appena dopo un benzinaio, troverete un cartello “Cippo” sulla destra, e li si capisce subito che non si scherza, inserire d’obbligo il 34×28! attenzione poi a poche centinaia di metri bivio a sinistra (con cartello un po’ piccolo) e poi ancora a destra. D’ora in poi testa bassa e respirare sui tornanti. Ricordatevi che il primo tratto è poco più di 2km per un dislivello di 290 metri ma tira con media del 13%! Attenzione a non dare gas subito altrimenti l’arrivo al Cippo potrebbe essere compromesso.

Noi ovviamente consigliamo di partire dal mare magari da Rimini o Riccione come faceva il pirata, per esempio facendo tutta la Val Conca con già per accumulare un discreto dislivello nelle gambe.

panorama in Val Conca

Consiglio di soggiorno: hotel Gambrinus a Riccione

Un consiglio: per la partenza e per il soggiorno non si può non considerare l’Hotel Gambrinus di Riccione e la sua co-proprietaria Mariagrazia Nicoletti, vera anima del ciclismo romagnolo e hotel preferito da grandi appassionati e campioni, come lo stesso Marco Pantani che spesso si fermava per una Coca-Cola, o Maurizio Fondriest che è stato uno dei primi a credere nelle potenzialità del territorio dell Emilia Romagna, con le altre famose salite tra cui quella a San Marino. Fermatevi per due chiacchiere con Mariagrazia preziosa fonte di informazioni ed aneddoti, nonché promotrice delle prime tappe del Giro d’Italia in Emilia Romagna.

La salita con i suoi numeri 

Dopo il primo tratto già descritto si arriva alla fine della strada chiusa alle automobili (c’è fisicamente una sbarra che impedisce il passaggio), qui trovate un campeggio e un monumento a Pantani, sulla sinistra c’è una fontana in caso di necessità.

courtesy: appenninoromagnolo.it

La salita è un continuo tira e molla tra il 10 e il 15% di pendenza per cui attenzione a non strafare, la strada fortunatamente è quasi tutta all’ombra e, a seconda della stagione di percorrenza, fare attenzione agli aghi di pino che trovate sull’asfalto.

Dopo il bosco la strada si addolcisce, trovate ancora una fontana sulla destra prima di raggiungere la vetta ma ormai è fatta: “il Carpegna mi è bastato?”

il ricordo con il Pirata alla fine della salita

Sul Cippo si scopre un altro monumento dedicato al campione, c’è una bella vista da lì si possono riconoscere la Repubblica di San Marino, il Monte Fumaiolo e il Monte Aquilone, la vallata del Marecchia e nelle giornate più limpide anche i profili della costa adriatica.

Di rigore la discesa da Cantoniera (lato opposto) con il suo bellissimo panorama.

il panorama in discesa

6km 624d+ media 10,23% per i migliori in in ben meno di 25minuti.

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